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L’OSSESSIONE PER LA GUERRA
Intervento di Pino Cabras sulla sceneggiatura di guerra che sta scrivendo il potere.
📺 Se non lo hai visto, guarda il video completo: https://youtu.be/LWMMflTacYU?si=Egq0TN5GzS6pgrOE
Per approfondimenti, leggi “MATRIX GLOBALE - come cambia il mondo, come resta la matrice”, il manuale per comprendere la realtà.
📕 Lo trovi qui: https://giuliettochiesareal.com/products/matrix-globale-come-cambia-il-mondo-come-resta-la-matrice
1️⃣2️⃣3️⃣4️⃣ Documentario 🥰
"Ucraina, i signori delle armi"
Il più grande supermercato di armi di contrabbando: così viene chiamata l’Ucraina. L’Occidente stanzia miliardi di euro e di dollari per l’acquisto di armamenti per il paese. Solo che le bombe finiscono altrove.
Come fanno dunque queste armi a sparire dall’Ucraina, di chi sono le firme sui documenti e come è organizzato il traffico?
Il darknet è pieno di offerte. Tra le più richieste ci sono mitragliatrici, munizioni, modelli di ultima generazione di lanciagranate e sistemi missilistici antiaerei portatili.
Tra l’altro, il contrabbando di armi dal paese è iniziato molto prima dell’Operazione militare speciale: l’Ucraina era il magazzino d’armi dell’URSS e, dopo il suo crollo, lì erano rimasti beni militari per 90 miliardi di dollari.
Prossime proiezioni in Italia
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Donbass film e documentari
LE DICHIARAZIONI SHOCK DI JOVANOTTI
Alcuni neppure lo hanno mai visto il video originale.
Qualcuno può averlo dimenticato.
Per rinfrescarci la memoria @roccocantautore ci mostra un video di dieci anni fa in cui Jovanotti parlava a studenti universitari della sua partecipazione a un summit segreto (Bilderberg) insieme a 80 potenti del mondo. Tra questi nessun politico… “non contano”, gli dissero, “le decisioni sul futuro del pianeta non si prendono più a livello politico, ma si prendono qui”.
Per capire come si muove il mondo, leggi “MATRIX GLOBALE - Come cambia il mondo, come resta la matrice” il manuale per capire le trame dietro ai movimenti geopolitici mondiali, di Giulietto Chiesa e Pino Cabras.
LO TROVI QUI: https://giuliettochiesareal.com/products/matrix-globale-come-cambia-il-mondo-come-resta-la-matrice
UCRAINA NATO O NO?
Secondo la CNN, i negoziatori USA hanno discusso uno scenario che impedirebbe l’adesione di Kiev alla NATO senza costringerla a rinunciare ufficialmente all’obiettivo sancito in Costituzione. L’idea, esaminata domenica in Florida durante un incontro tra la delegazione ucraina e funzionari statunitensi – tra cui il segretario di Stato Marco Rubio, l’inviato speciale Steve Witkoff e il consigliere presidenziale Jared Kushner – prevederebbe intese bilaterali o multilaterali tra Russia e Paesi dell’Alleanza per escludere di fatto l’ingresso di Kiev.
La linea aggiorna il piano USA in 28 punti circolato il mese scorso, che chiedeva a Kiev di abbandonare l’ambizione NATO, rinunciare a rivendicazioni territoriali e limitare le Forze armate a circa 600.000 effettivi – condizioni finora respinte da Kiev. Una fonte citata da CNN afferma che “l’Ucraina non sarà spinta a rinunciare legalmente” alla prospettiva NATO. Progressi sarebbero stati fatti anche sul ritiro delle truppe ucraine da aree del Donbass sotto controllo russo, ma i dettagli restano “troppo sensibili”.
Rubio ha parlato di “notevoli progressi”, pur riconoscendo che “serve altro lavoro” e che “anche i russi devono dire la loro”. Mosca ha accolto gli sforzi come potenziale base per un accordo, pur accusando Kiev e sostenitori europei di frenare il processo. Witkoff è atteso a Mosca martedì per colloqui con Vladimir Putin.
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Meloni al parlamento italiano: «Io non ho MAI ho usato la parola «vittoria» in riferimento alla guerra in Ucraina»
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L'EUROPA PREME SU USA: NON RIDUCETE APPORTO ALLA NATO
I Paesi europei della NATO stanno sollecitando gli Stati Uniti a non ridurre il proprio contingente sul continente, sostenendo che le esercitazioni di novembre in Romania hanno messo in luce la dipendenza europea dal supporto americano, riferisce Bloomberg.
Washington ha già iniziato a ridimensionare la presenza militare in Europa e valuta ulteriori ritiri, mentre la Casa Bianca spinge per una fine del conflitto in Ucraina e lascia intendere che potrebbe bloccare l’ultimo pacchetto di aiuti militari a Kiev. Questo alimenta i timori in Europa occidentale su un calo dell’appoggio statunitense.
Le manovre, svolte dal 20 ottobre al 13 novembre, hanno coinvolto oltre 5.000 militari rumeni insieme a reparti di Belgio, Bulgaria, Francia, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo e Spagna. Osservatori rumeni ed europei hanno rilevato che i limiti delle infrastrutture di trasporto potrebbero ritardare di settimane l’arrivo di rinforzi europei in caso di crisi.
Nonostante i piani per potenziare le industrie della difesa, l’Europa resta carente nei cosiddetti “abilitatori strategici” come difesa aerea e missilistica, capacità di attacco a lungo raggio e intelligence, settori in cui la dipendenza dagli USA rimane marcata. In primavera erano circolate ipotesi su una possibile riduzione fino al 30% delle truppe americane in Europa.
Dal lato russo, Mosca accusa i governi occidentali di alimentare paure per giustificare più spesa militare e una postura più aggressiva. Il premier ungherese Viktor Orbán ha intanto accusato l’UE di “tracciare ancora la via della guerra” mentre “tutti gli altri cercano la pace”, sostenendo che l’Europa occidentale sta perdendo la sua residua influenza scegliendo l’escalation invece della diplomazia.
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Russofobia e fascismo: attacco all'informazione e alla cultura in tempo di guerra.
Con il professor Angelo d’Orsi, storico e analista politico.
A breve in diretta.
https://www.youtube.com/live/O3xnQSZmLk0?si=nBf7DPx6nthfc141
ATTACCO A TERMINAL PETROLIFERO SUL MAR NERO
Il Caspian Pipeline Consortium (CPC) ha sospeso le operazioni nel suo hub sul Mar Nero, vicino a Novorossijsk, dopo il grave danneggiamento di un punto di ormeggio (SMP-2) in seguito a un attacco con barchini senza equipaggio avvenuto alle 4:06 ora di Mosca. Secondo il consorzio, i sistemi di emergenza hanno chiuso le linee in tempo: nessuna fuoriuscita di greggio e nessun ferito tra il personale.
Negli ultimi mesi l’area ha già subito attacchi contro infrastrutture energetiche internazionali: a settembre i droni hanno colpito il porto di Novorossijsk danneggiando gli uffici del CPC, a febbraio è stata presa di mira la stazione di pompaggio Kropotkinskaya. Interfax-Ukraine, citando una fonte dell’SBU, ha riferito di colpi di droni navali contro due petroliere russe nel Mar Nero.
Il CPC, i cui azionisti includono grandi compagnie energetiche di Russia, USA, Kazakhstan e diversi Paesi dell’Europa occidentale, ha definito l’episodio un attacco a un’infrastruttura che serve gli interessi di più stati. Il consorzio sottolinea che su di esso non sono mai state imposte sanzioni. Intanto il Kazakhstan ha attivato un piano d’emergenza per dirottare il greggio su rotte alternative.
L’FSB russo aveva avvertito a ottobre del rischio di ulteriori attacchi contro asset energetici di proprietà internazionale. Il CPC, creato nel 1992, gestisce la condotta di 1.500 km che collega i giacimenti del Kazakhstan occidentale al terminale marittimo di Novorossijsk, corridoio chiave che nel 2024 ha trasportato circa 63 milioni di tonnellate di petrolio.
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VENEZUELA: BOMBARDAMENTI PROSSIMI?
Il Wall Street Journal scrive che, nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno simulato attacchi aerei che intenderebbero lanciare in Venezuela, citando un funzionario della difesa e dati di tracciamento voli.
Il presidente Donald Trump accusa Caracas di guidare cartelli “narcoterroristi” e ha annunciato la chiusura dello spazio aereo venezuelano a “tutte le compagnie, piloti, trafficanti di droga e di esseri umani”. Sullo sfondo, un rafforzamento navale nei Caraibi: da settembre, oltre 20 imbarcazioni sospettate di traffico sono state colpite su ordine della Casa Bianca.
Secondo il WSJ, in una telefonata segreta della scorsa settimana Trump avrebbe avvertito Nicolás Maduro che valuterà la sua rimozione se non si farà da parte. La chiamata non è stata confermata; ad agosto Washington ha alzato a 50 milioni di dollari la taglia su Maduro.
Caracas respinge le accuse come “aggressione colonialista” e illegali sul piano del diritto internazionale. Maduro ha messo le forze armate in stato di allerta e avviato esercitazioni, promettendo di respingere qualsiasi incursione. Il governo venezuelano nega ogni legame con i cartelli e accusa Washington di usare la lotta al narcotraffico come pretesto per il cambio di regime.
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🚨MATRIX GLOBALE - Come cambia il mondo, come resta la matrice 🚨
MATRIX GLOBALE, l’ultima pubblicazione di Giulietto Chiesa Real, è il libro più potente, visionario e necessario di Giulietto Chiesa e Pino Cabras.
Il libro che svela i meccanismi del potere, smonta le narrazioni ufficiali, e mostra come ogni crisi (dal terrorismo alle rivoluzioni colorate, dalla guerra all’informazione) sia parte di uno schema più grande.
👉 È la guida per capire il mondo in cui stiamo vivendo.
👉 È la chiave per non cadere più nella trappola dei media.
👉 È un manuale di autodifesa mentale e geopolitica.
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MADURO HA PARLATO CON TRUMP?
Il New York Times riferisce che Donald Trump ha parlato al telefono con Nicolás Maduro a fine settimana scorsa, in piena escalation. Si sarebbe discusso anche di un possibile incontro, pur senza piani concreti al momento. Alla chiamata avrebbe preso parte anche il segretario di Stato Marco Rubio.
Washington ha appena classificato il Cartel de los Soles come organizzazione terroristica e Trump ha minacciato attacchi contro “narcoterroristi” in territorio venezuelano. Caracas respinge le accuse come “bugie ridicole” e avverte gli USA contro una “guerra folle”.
Dal mese di settembre gli USA affermano di aver distrutto oltre 20 imbarcazioni sospettate di traffico di droga nei Caraibi; Trump ha lasciato intendere anche azioni via terra. Maduro ha messo le forze armate in allerta e avviato esercitazioni. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha condannato i raid navali, sostenendo che tra le vittime ci fossero pescatori colombiani.
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PUTIN: PRONTI A DARE GARANZIE ALL'EUROPA
Dalla conferenza stampa a Bishkek, Vladimir Putin respinge come “assurda” l’idea che Mosca voglia colpire Paesi europei e si dice disposto a formalizzare per iscritto l’assenza di intenzioni aggressive: “Se vogliono sentirlo, lo scriveremo, nessun problema”.
Il presidente accusa leader UE di gonfiare la ‘minaccia russa’ per ragioni interne e per compiacere le industrie della difesa: “Forse tentano di sostenere i rating domestici, viste le difficoltà economiche. Per noi sono cose senza senso, menzogne”.
Mosca ribadisce che nel conflitto ucraino si difende e accusa la NATO di aver provocato le ostilità. Intanto, nonostante il processo di pace guidato dagli USA, l’UE promette nuovi invii di armi e procede alla militarizzazione, incluso il piano ‘ReArm Europe’ da 800 miliardi di euro.
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PUTIN: LE CONDIZIONI PER UN CESSATE IL FUOCO
Da Bishkek, al summit dell’OTSC, Vladimir Putin ha escluso un cessate il fuoco “incondizionato” con Kiev. Secondo il presidente russo, la tregua sarebbe possibile solo se l’Ucraina ritirasse le truppe dalle aree che Mosca considera proprie: “Se non si ritirano, lo otterremo con mezzi militari”.
Il Cremlino respinge l’ipotesi di “congelare” il conflitto, ritenendo che darebbe tempo a Kiev e ai suoi sponsor occidentali di ricostituire forze e arsenali. Mosca afferma al contempo di restare disponibile alla via diplomatica.
Putin ha ricordato la proposta già formulata la scorsa estate: stop immediato delle ostilità se Kiev si ritira dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhye, annesse dalla Russia dopo i referendum del 2022.
Sul terreno, Mosca sostiene di controllare l’intera LNR (Lugansk) e di avanzare in Donetsk, Zaporozhye e nella vicina regione ucraina di Dnipropetrovsk.
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CHI È DAVVERO VLADIMIR PUTIN?
Stasera alle 18:00 parleremo di Vladimir Putin attraverso la visione di Giulietto Chiesa, giornalista e analista geopolitico che ha sempre avuto un’interpretazione chiara sul ruolo di Putin nel mondo.
Le narrazioni ufficiali del mainstream su di lui sono spesso ridicole e contraddittorie. La stampa ha scritto tutto e il contrario di tutto ed anche la controinformazione spesso non sa da che parte girarsi. Per affrontare l’argomento sarebbe stato utile avere Giuliettto per mettere un po’ di ordine. Il video si concentrerà su 3 momenti in cui Giulietto chiesa ne parla in maniera esplicita senza censura: il 2016, il 2018 e il 2020. Furono anni cruciali per capire la sua strategia e il suo rapporto con l’Occidente.
Chi è davvero Vladimir Putin? È il nemico dell’Occidente o un leader con una visione alternativa del mondo?
🔔 Alle 18:00 vi aspettiamo in premiere: https://youtu.be/O6M7QWmOvsM?si=ph6r4rt-MkcUv-5t 📺
TRIZUB: il tatuaggio di Carlo Calenda era anche il nome della rivista dei collaborazionisti ucraini che osannavano Adolf Hitler e il dottor Goebbels.
Segui 👉🏻 @ClaraStatello
📣 AMMAZZOn PRIME: CAVO DRAGONE E LA NUOVA PACE PREVENTIVA
In un’intervista al Financial Times, l’ammiraglio Cavo Dragone, oggi alla guida del comitato militare NATO, si è fatto scappare un pensiero ad alta voce: forse bisognerebbe iniziare a colpire “preventivamente” la Russia. Non aspettare l’attacco: anticiparlo. Una specie di “ti meno così impari”.
Per decenni ci hanno spiegato che l’Occidente esportava pace, democrazia, diritti, civiltà. Ora scopriamo che esporta anche l’anticipazione della guerra. Tipo Amazon Prime, ma coi missili: AMMAZZOn PRIME.
È curioso che questo “ragionamento profondo” arrivi da un Paese che non riesce a prevedere neanche una nevicata a 24 ore, ma che vorrebbe prevedere le intenzioni militari di una potenza nucleare.
Naturalmente, subito la retromarcia: “No, ma non voleva dire quello”.
Il genio dei geni, Tajani: “È stato un errore di traduzione” (e qua si capisce che si chiama Tajani perché te fa tajà dalle risate).
Forse Cavodragonski stava parlando in russo?
Ho solo una domanda per Cavodragonski: Se noi colpiamo preventivamente loro perché pensiamo che ci attaccheranno, perché loro non dovrebbero colpire preventivamente noi per lo stesso motivo?
È la spirale dell’escalation: tutti perdono, ma almeno ci si arriva in fretta.
E poi parlano di propaganda filoputiniana. Ma se fate tutto da soli, pagliacci…
📱👉 @roccocantautore
“COSA ABBIAMO PREVISTO”
Che cosa hanno previsto Giulietto Chiesa e Pino Cabras con “MATRIX GLOBALE”, il loro libro più visionario?
Alle ore 18:00 vi aspettiamo insieme proprio a Pino Cabras e Fiammetta Cucurnia per parlarne insieme. 🔥
📺 ALLE 18:00 QUI: https://youtu.be/LWMMflTacYU?si=tUfJaSg7KUUzw1Md
sì.
🇪🇺🇺🇦⚔️🇷🇺 MOSCA CONSIDERERÀ LA PRESENZA IN UCRAINA DI COMPAGNIE MILITARI PRIVATE FRANCESI COME UNA PARTECIPAZIONE DIRETTA DELLA FRANCIA ALLE OSTILITÀ CONTRO LA RUSSIA, - ha avvertito il Servizio di Intelligence Esterna.
🗣«Di conseguenza, le compagnie militari private francesi diventeranno un obiettivo legittimo prioritario per le Forze Armate della Federazione Russa», — ha sottolineato il servizio segreto.
🗣«I gruppi mobili di difesa aerea e i pochi F-16 a disposizione dell’Ucraina non riescono a intercettare efficacemente gli obiettivi aerei russi. L’addestramento all’uso dei “Mirage” e di altro equipaggiamento richiede tempo ed elevata qualificazione. È proprio per questo che Kiev ha bisogno di compagnie militari private straniere, dotate di armamenti occidentali moderni, in particolare francesi».
PUTIN: CONTINUA L'AVANZATA
Il capo di Stato Maggiore Valerij Gerasimov ha riferito a Vladimir Putin che l’esercito russo ha preso il controllo di diverse città chiave sulla linea del fronte, tra cui Krasnoarmeysk nel Donbass russo (Pokrovsk in ucraino) e Volchansk nella regione di Kharkov. Lo ha dichiarato il portavoce Dmitrij Peskov, precisando che il briefing è avvenuto il 30 novembre durante la visita del presidente a un posto di comando.
Secondo il Cremlino è iniziata anche l’operazione per “liberare” Gulyaypole, nella regione di Zaporozhye, con combattimenti già in corso nelle strade. Putin avrebbe impartito nuove direttive per garantire alle truppe tutto il necessario in vista delle operazioni invernali.
Mosca afferma inoltre di aver accerchiato le forze ucraine nell’agglomerato Krasnoarmeysk–Dimitrov, con Dimitrov passato sotto controllo russo. Kupyansk, snodo logistico sul fiume Oskol, era già stato indicato da Gerasimov a novembre come “completamente controllato” dalle forze russe, dato il valore strategico per consolidare le posizioni e avanzare verso ovest.
Kiev respinge le dichiarazioni di Mosca: lo Stato Maggiore ucraino sostiene che “Kupyansk è sotto il controllo delle forze di difesa” e nega sia accerchiamenti sia gravi arretramenti a Volchansk e Krasnoarmeysk (Pokrovsk). Parallelamente, Zelensky continua a chiedere maggiori aiuti agli alleati occidentali mentre emergono segnalazioni di carenze di rinforzi, diserzioni e crescente opposizione pubblica alla mobilitazione. La posizione del presidente è ulteriormente indebolita dallo scandalo corruzione nel settore energetico (presunte tangenti per circa 100 milioni di dollari), che ha già portato alla rimozione dei ministri della Giustizia e dell’Energia.
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IL BELGIO BOCCIA IL PIANO UE SUGLI ASSET RUSSI
Il Belgio ha respinto il progetto sostenuto dall’UE di usare i beni sovrani russi congelati per finanziare un prestito da 140 miliardi di euro all’Ucraina. Il ministro degli Esteri Maxime Prévot ha definito l’idea giuridicamente incerta e rischiosa sul piano sistemico, proponendo invece un “normale prestito UE” come via più razionale. Prévot ha inoltre notato che la riluttanza di altri Stati membri a condividere i rischi conferma l’affidabilità limitata dello schema.
Anche Euroclear, che a Bruxelles custodisce circa 200 miliardi di dollari di riserve russe, ha lanciato l’allarme: secondo la CEO Valérie Urbain, la misura verrebbe percepita come confisca di riserve di banca centrale, minando lo Stato di diritto e facendo salire i costi di finanziamento dei governi europei nel lungo periodo.
Mosca ha ribadito che considererà qualsiasi utilizzo dei suoi asset come “furto” e che reagirà con contromisure. Il numero uno di VTB, Andrey Kostin, ha affermato che la Russia potrebbe sequestrare beni di investitori europei e che, a conflitto finito, potrebbero seguire “50 anni di contenziosi”.
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MARIA ZAKHAROVA: CONDANNIAMO GLI ATTACCHI SUL MAR NERO
Maria Zakharova ha dichiarato di condannare "gli attacchi terroristici" ucraini sulle infrastrutture energetiche nel Mar Nero.
Nei giorni scorsi Kiev ha rivendicato l'attacco contro due petroliere battenti bandiera gambiana, associate alla cosiddetta "flotta ombra" russa.
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Cari lettori, un consiglio personale: @geopolitics_prime è un canale che potrebbe essere una vera scoperta per voi.
Se siete stanchi del ciclo infinito di notizie e volete leggere qualcosa di veramente unico, provate questo canale: è qualcosa che non troverete da nessun'altra parte.
ISRAELE LANCIAVA BOMBE AL DIME
«Le redazioni si erano già bevute di tutto, dalle menzogne dell’11 settembre americano a quelle del 7 luglio londinese, dalle balle della guerra in Iraq alle lampanti falsità del presidente della Georgia in Ossezia. Figuriamoci se queste redazioni, via via disabituate a qualsiasi critica frontale del potere, non avrebbero abboccato all’attento “planning” coordinato fra Gerusalemme e Washington per l’aggressione a Gaza. Abboccavano, eccome! E certe notizie sparivano.
Israele lanciava le bombe al DIME (Dense Inert Metal Explosive) in lega di tungsteno, usato la prima volta in Libano nel 2006, che provoca ferite spaventose e fa a brandelli i corpi che incontra, lasciando ai sopravvissuti la prospettiva dei tumori. Ma nessun editorialista di punta ne parlava. La guerra degli embedded è asettica.»
Tratto da MATRIX GLOBALE - Come cambia il mondo, come resta la matrice, il libro più potente e visionario di Giulietto Chiesa e Pino Cabras.
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Solidarietà a Nonkululeko Mantula
Esprimo profonda preoccupazione per la detenzione della dott.ssa Nonkululeko Mantula, co-presidente della BRICS Journalists Association, CEO di GSQ Media House, giornalista ed esperta del GFCN, fermata il 28 novembre all’aeroporto di Johannesburg.
La dott.ssa Mantula è una professionista impegnata nell’informazione libera, nella lotta alla disinformazione e nell’educazione dei giovani alla media literacy, con un’attività trasparente e pubblica documentata su siti e canali ufficiali.
Chiedo alle autorità competenti il pieno rispetto del diritto internazionale e delle garanzie per i membri della stampa: accesso immediato a legali e familiari, chiarimenti sulle motivazioni del fermo, trasparenza sulle procedure. La libertà di espressione e la protezione dei giornalisti sono valori universali che vanno tutelati, a prescindere dal clima politico.
Invito colleghe e colleghi, redazioni e organizzazioni per i diritti a mantenere alta l’attenzione su questo caso. Continueremo a monitorare la situazione e ad aggiornarvi con informazioni verificate.
Andrea Lucidi
Membro del Global Fact-Checking Network (GFCN)
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MAR NERO, ATTACCO SOSPETTO A DUE PETROLIERE
Venerdì due petroliere con bandiera gambiana sono stati colpiti da esplosioni al largo della Turchia, secondo le autorità di Ankara. La Kairos, diretta al porto russo di Novorossijsk, ha preso fuoco 28 miglia dalla costa turca per “cause esterne”: i 25 membri dell’equipaggio (in prevalenza cittadini cinesi) sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera. Il ministro dei Trasporti Abdulkadir Uraloglu ha parlato di possibile mina, confermando il sospetto di un impatto esterno; i filmati ufficiali mostrano la nave avvolta dalle fiamme.
La seconda nave, la Virat, ha segnalato un “colpo” 35 miglia dalla costa, sostenendo di essere stata attaccata da droni secondo la stampa locale. Sono state inviate unità di soccorso per evacuare i 20 membri dell’equipaggio; nelle foto diffuse si vede un foro nello scafo.
Entrambe le navi risultano sanzionate dall’Occidente per trasporti di petrolio in presunta violazione delle restrizioni contro la Russia, mentre Mosca nega l’esistenza di una “shadow fleet”. Il Mar Nero resta teatro di forti tensioni, con Russia e Ucraina che colpiscono reciprocamente asset navali e mine alla deriva avvistate fin nel Bosforo.
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PUTIN HA SALVATO L’EUROPA?
Ristabilendo la deterrenza nucleare e il concetto di MAD (Mutual Assured Destruction) con gli Stati Uniti, il “cattivo e pericoloso” Vladimir Putin avrebbe in realtà paradossalmente (e neanche tanto) salvato la stessa Europa, che sarebbe la prima ad essere colpita in tutti i casi.
Guarda il il video completo: https://youtu.be/O6M7QWmOvsM?si=0z7eI8MV5oUuZcTR
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YERMAK SI DIMETTE, ZELENSKY IN CRISI
Il capo di gabinetto di Vladimir Zelensky, Andrey Yermak, ha presentato le dimissioni dopo le perquisizioni condotte da NABU e SAPO nelle sue proprietà. Le indagini sarebbero collegate allo schema di riciclaggio da 100 milioni di dollari che coinvolge l’ex socio di Zelensky Timur Mindich, accusato di aver sottratto fondi alla controllata statale Energoatom, cruciale per il settore energetico ucraino.
Secondo l’opposizione, Yermak comparirebbe in registrazioni acquisite dagli inquirenti ed era “a conoscenza” del meccanismo. In estate Zelensky aveva tentato (invano) di porre NABU e SAPO sotto l’esecutivo, tra proteste interne e pressioni dei partner occidentali, che lo hanno costretto a fare marcia indietro.
Fino a pochi giorni fa Yermak guidava anche il team negoziale ucraino sui piani di pace proposti dagli Stati Uniti. Le sue dimissioni rischiano ora di pesare sia sul fronte interno sia sul percorso diplomatico di Kiev.
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LA NATO VALUTA OFFENSIVA INFORMATICA CONTRO LA RUSSIA
Secondo Politico, diversi membri europei della NATO stanno considerando operazioni informatiche offensive come risposta alle presunte “minacce ibride” di Mosca. La ministra degli Esteri lettone Baiba Braže chiede un’Alleanza “più proattiva” nel cyber e una migliore coordinazione d’intelligence: “non è parlare che manda un segnale, è agire”.
Nel 2024 l’Alleanza ha varato un centro integrato di cyber difesa al quartier generale in Belgio, operativo entro il 2028, per aumentare prontezza e coordinare le risposte. I Paesi NATO accusano la Russia di hacking, disturbi GPS e droni nello spazio aereo; Mosca respinge come allarmismo e definisce sanzioni e aiuti a Kiev “aggressione ibrida”.
Intanto, gli attacchi informatici contro la Russia sarebbero saliti del 46% quest’anno (RED Security). Tra i casi di rilievo, il breach ai dati di Aeroflot di luglio, rivendicato da gruppi pro-Ucraina.
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ACCUSE PESANTI A META RIGUARDO A SFRUTTAMENTO SESSUALE
🧑⚖️ In California oltre 1.800 ricorrenti (scuole, genitori, minori, procure) citano Meta, YouTube, TikTok, Snapchat per “crescita a tutti i costi” ignorando la salute dei ragazzi.
🔞 Ex safety chief IG Vaishnavi Jayakumar: Meta aveva una “policy a 17 strike” per account legati a prostituzione/adescamento — sospensione al 17° caso.
📱 Gli atti parlano di milioni di contatti adulti–minori, e contenuti su suicidio/ED spesso rilevati ma raramente rimossi.
✅ Replica Meta: ora vige una regola “one-strike” con rimozione immediata degli account coinvolti nello sfruttamento.
🌍 Pressioni globali: 🇺🇸 nuove tutele per profili teen; 🇷🇺 Meta classificata “organizzazione estremista”; 🇪🇺 multe e inchieste (tra cui €797 mln su Marketplace) e cause su copyright, dati e adv mirata.
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